Percorso d’intervento clinico
sul paziente tabagista

Livello 3. MISURARE L’ESPOSIZIONE AL FUMO

  • Misurare e registrare il livello di esposizione al fumo di tabacco al primo contatto col paziente fumatore: prima visita o controllo ambulatoriale, accertamento diagnostico specialistico, ricovero ospedaliero.
  • La misurazione e registrazione del livello di esposizione al fumo deve essere ripetuta a ogni nuovo contatto con lo stesso paziente.
  • I dati misurati devono essere riportati negli archivi sanitari e nella documentazione ufficiale cartacea che viene rilasciata al paziente.
  • La misurazione e registrazione può essere effettuata sia dal medico sia da ogni operatore sanitario non medico che interagisca col paziente in ambito clinico.
Il fumo di tabacco è, allo stesso tempo, patologia15 e causa/fattore di rischio per patologie di molti organi e apparati16,17. Nel singolo paziente fumatore è pertanto necessario quantificare il livello di entrambe le componenti: gravità di patologia tabagica (cfr. livello 4 del percorso) e grado di esposizione al rischio.

Strumenti

Gli strumenti raccomandati per misurare l’esposizione al fumo di tabacco nel livello 3 del percorso sono:

1. Domande standard

Sulla base dei dati raccolti con la risposta a queste due domande è possibile calcolare l’esposizione al fumo di tabacco nella vita, espresso in anni-pacchetto (packyears) secondo la formula: L’indice stima l’esposizione al fumo esprimendola in numero di anni che un fumatore ha trascorso come se avesse sempre fumato 20 sigarette al giorno. Così, chi ha fumato 20 sigarette al giorno per 20 anni ha accumulato lo stesso rischio (20 anni-pacchetto) per molte malattie fumocorrelate di un fumatore che ha fumato 10 sigarette al giorno ma per 40 anni. Si raccomanda di effettuare il calcolo degli anni-pacchetto anche nell’ex-fumatore. Nei casi meno frequenti di fumatori occasionali, che fumano non tutti i giorni, o di fumatori che fumino, oltre o in alternativa alle sigarette, il sigaro o la pipa, è possibile quantificare i livelli di fumo chiedendo: chiedendo di specificare: che il paziente fuma:

2. Misura del CO nell’aria espirata

Il costo di uno strumento per l’analisi del CO espirato è di poche centinaia di euro e la misura è eseguibile in 20-25 secondi, compreso il tempo necessario a istruire il paziente alla manovra. Lo strumento è di dimensioni ridotte (può essere tenuto facilmente con una mano) e non richiede manutenzione, se non una calibrazione che, alla luce dell’esperienza clinica, può essere eseguita anche 1-2 volte l’anno senza rischiare di ottenere misure alterate in modo clinicamente rilevante.
Lo strumento misura il livello di CO, espresso in ppm, nell’aria espirata. Dopo aver acceso e azzerato lo strumento (2-3 secondi), la manovra prevede di far inspirare profondamente il paziente e di far mantenere un’apnea per circa 10 secondi o per quanto sia possibile al paziente.
Periodi più brevi di apnea non alterano in modo clinicamente significativo la misura; ciò può semplificare la manovra nel paziente con gravi disturbi respiratori.
Successivamente il paziente è invitato ad espirare in modo rilassato all’interno dello strumento, attraverso un boccaglio monouso. Per una misura più accurata è preferibile usare uno stringinaso.
Il fumatore abituale generalmente presenta valori di CO espirato superiori a 10 ppm, che aumentano solitamente con l’aumentare del numero di sigarette fumate al giorno. Tuttavia, la misurazione è influenzata anche da altri fattori quali la quantità di fumo inalata, il tipo di tabacco, il tempo trascorso dall’ultima sigaretta fumata, l’inquinamento ambientale (interno e/o esterno: traffico veicolare, fumo passivo, caminetti accesi, stufe per riscaldamento, etc). Inoltre, il fumatore BPCO può presentare valori di CO nell’espirato mediamente superiori rispetto al fumatore non-BPCO3, 13.
In condizioni di esposizione ambientale "normale", in un non-fumatore il CO espirato non dovrebbe essere superiore a 4 ppm 3. Dopo circa 4 ore di astensione completa dal fumo il livello di CO espirato si dimezza. Entro 1-2 giorni dall’ultima sigaretta fumata il livello di CO espirato si "normalizza", potendo raggiungere 0 ppm.
Esiste un’elevata correlazione tra i livelli di CO espirato e la percentuale di COHb nel sangue venoso e, pertanto, quest’ultima può essere stimata in modo affidabile mediante la seguente formula18:

COHb (%) = 0.18 CO (ppm) – 0.14.

La conversione da CO espirato a COHb% viene solitamente eseguita in modo automatico dagli strumenti.
La misura del CO espirato e la stima di COHb% nel sangue venoso, oltre a rappresentare indici oggettivi di esposizione al fumo di tabacco, possono essere utilizzate ai fini dell’intervento clinico per favorire la cessazione. I valori misurati di CO espirato e stimati di COHb possono essere utilizzati per informare il fumatore sui meccanismi fisiopatologici attraverso i quali il fumo contribuisce alla patologia respiratoria fumo-correlata (ad esempio, insufficienza respiratoria cronica e uso di ossigenoterapia a lungo termine). La rapida normalizzazione del CO espirato dopo la cessazione del fumo è molto gratificante per il fumatore e fornisce una misura oggettiva dell’immediato beneficio per la salute. La misura ripetuta nel tempo nello stesso paziente è utile nel monitoraggio per confermare l’astinenza da fumo.

3. Strumento informatico per calcolare indici individuali di beneficio correlati alla cessazione del fumo

Lo strumento informatico, che sarà a breve disponibile su questo sito, consente di calcolare indici numerici e grafici di beneficio correlati alla cessazione del fumo, a partire da dati individuali (età; sesso; numero di sigarette fumate al giorno; costo in euro di un pacchetto del tipo di sigarette fumate). Lo strumento elabora un report semplice e personalizzato che mostra i benefici della cessazione del fumo in termini di: numero di anni guadagnati in aspettativa di vita; riduzione percentuale del rischio di morire per patologie fumo-correlate (infarto cardiaco, tumore del polmone, ictus cerebrale, bronchite cronica/enfisema polmonare); risparmio economico per l’acquisto di sigarette.
Il report personalizzato può essere utilizzato nell’intervento clinico anti-tabagico per motivare il paziente tabagista a smettere di fumare o a gratificarlo con i benefici che sta ottenendo con la cessazione del fumo.

4. Opuscoli informativi

Qui segue l’elenco degli opuscoli informativi, da utilizzare preferibilmente fino al livello 3 del percorso:

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